La sindrome del viaggiatore.


Non so perché, ma credo che il viaggio inizi a diventare la mia droga. Il viaggio mi mette a mio agio, non mi agita. Qualunque mezzo prenda, mi sento sempre su un veliero, come questo che veleggia nella baia di Lisbona. Sarà per questo che Laura, romanissima hostess della Tap non mi fa pagare la multa, pur avendo il doppio dei bagagli consentiti.

Ancora un viaggio da solo, il meglio per osservare, studiare, annotare, giocare con le ansie di chi si vede che prende un aereo per la prima volta o con la stessa paura della prima volta. Intanto, contravvenendo ai miei principi, apro una guida di Lisbona: di solito mi piace conoscere da solo i luoghi, ma avrò solo 4 ore di scalo per conoscerla, dopo averla vista solo una sera d'agosto nel 2007.

Nessun commento:

Posta un commento