Voglio il calendario di questa donna.


Si chiama Giusi, foggiana, l'età delle signore non si rivela. Dal 2008 è qui in Guinea.
Quando il destino le portò via l'altra metà del cielo, lei dapprima indossò il lutto per tre anni. Poi decise che da quel dolore doveva nascere una nuova vita. Quel dolore doveva essere seminato in Africa. Ed è lì che sta dando frutti bellissimi. Mamma Africa sa bene come curare i figli con ferite profonde nell'animo.
Mi commuovo ad ascoltare a sera la storia della sua vita, io che sono un cannibale di storie umane straordinarie.
Ora Giusi è anima e cuore della casa Bambaran, la nonna di tutti i bambini, che impazziscono quando vedono il suo fuoristrada imboccare il sentiero polveroso che porta dritto a loro.
Nel 2012 affrettatevi voi a comprare i calendari delle Manuele Arcuri, delle Belen e di tutte ste donne finte. Nel 2012 io voglio il calendario di Giusi, e di tutte quelle donne che lottano come un tigre che difende i cuccioli, di tutte quelle donne che rendono magnifica l'esistenza di un uomo.
Obrigado Giusi.

2 commenti:

  1. Spettaaaaaaacooooooooooooooooooooooloooo!!! mi ricorda la mia donna della foresta di Lubumbashi! ste donne italiane diventate africane...l'unica cosa che le continuerà a distinguere sarà il chiarore della pelle!!!! un dettaglio per loro, un ostacolo a volte per noi!

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  2. che bella testimonianza!!! questa sì, è una donna tosta...!!!ricordate:le vere toste lo sono a qualsiasi età....!!!!e poi con quel sorriso esprime tutta la gioia che si prova nel donare agli altri parte della propria esistenza!!!grazie giusi!!

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